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Storia

 

Alla fine del XIX secolo, quando i Ferrovieri italiani crearono, con risorse proprie, alcune Casse di deposito con finalità di mutua assistenza, nacque la “Cassa Nazionale dei Ferrovieri (Società Anonima Cooperativa di Credito)” e l’“Associazione Nazionale dei Ferrovieri (Società di Mutuo Soccorso e Previdenza)”.

 

Queste, unitamente alla “Cassa Nazionale delle Comunicazioni” –facente capo all’allora Ministero delle Comunicazioni - si fusero, con R.D.L. 2574/1927, nell'“Istituto Nazionale di Previdenza e Credito delle Comunicazioni”.

 

Da quest’ultimo scaturì, a seguito della L. 700/1967, la “Banca Nazionale delle Comunicazioni” che si prefiggeva lo sviluppo economico nel settore dei trasporti, ed in particolare la crescita dei servizi ferroviari, rimanendo altresì fedele alla propria originaria natura mutualistica, con servizi assistenziali e previdenziali a favore dei ferrovieri.

 

Nel 1998 prima, e nel 2000 poi, a seguito di legislazione intervenuta nel tempo in materia di Banche ed Enti ad esse collegati, nasceva la “Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni” il cui impegno era, ed è, devoluto ad attività filantropiche nelle aree principali del volontariato, filantropia, beneficenza; ricerca scientifica; arte, attività e beni culturali; salute pubblica, medicina riabilitativa e preventiva; mezzogiorno e cultura della legalità: prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica; educazione, istruzione e formazione.

 

Dal marzo 2016, in occasione della modifica Statutaria, la Fondazione ha cambiato la sua denominazione in Fondazione Nazionale delle Comunicazioni, scelta condivisa e voluta dagli Organi, con l’intento di distinguerla dall’istituto Bancario.

 

Senza venir meno alla vocazione originaria, per la quale sono previsti contributi per gli orfani dei ferrovieri deceduti a causa di incidente durante lo svolgimento del servizio, la Fondazione eroga contributi nelle aree di intervento purché perseguano scopi di utilità sociale o promozione dello sviluppo economico, abbiano indiscusso valore sociale e non abbiano finalità di lucro.